La Risoluzione ONU n. 10967 del 2010 ha riconosciuto l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari come diritti umani fondamentali. L’acqua ha quindi superato il campo tradizionale delle scienze naturali per entrare in quello delle scienze umane, in quanto connessa ai concetti di bisogno, consumo e diritto. In questa diversa prospettiva, la questione dell'interazione tra uomo e acqua non si esprime più in termini di sfruttamento, bisogno o diritto per l'uomo quanto piuttosto in termini di rispetto, responsabilità e dignità. L’acqua è una risorsa strategica, in grado di riflettere la complessità della società moderna e dei modelli di sviluppo sui quali si regge il delicato equilibrio tra uomo e ambiente.
Modelli di sviluppo stressati dall’incremento demografico, dai processi di urbanizzazione, dall’evoluzione dei sistemi tecnologici e dal conseguente incremento del fabbisogno energetico, hanno determinato un importante incremento della domanda idrica: nel periodo 2017-2050 è prevista una crescita della popolazione mondiale da 7,7 miliardi di persone a una cifra compresa tra 9,4 e 10,2 miliardi, con particolare incidenza in Africa e Asia (UNDESA, 2017) e attualmente più della metà (il 54%) della popolazione globale vive nelle città. Se l'attuale tendenza del fabbisogno energetico proseguirà (nonostante l’impatto della pandemia abbia fatto registrare un calo significativo, con conseguente calo delle emissioni di CO2), il consumo energetico mondiale raddoppierà nel corso dei prossimi trent'anni. In questo quadro, la domanda idrica continua a crescere costantemente ad un tasso annuo dell’1% circa. In base alle stime, la domanda globale di acqua entro il 2050 dovrebbe attestarsi intorno a 5.500-6.000 km3 all’anno.
Numerosi paesi si trovano già ora in condizioni diffuse di scarsità idrica e con tutta probabilità dovranno far fronte a un calo delle risorse idriche superficiali a partire dal 2050. Più di 2 miliardi di persone vivono in paesi sottoposti a livelli elevati di stress idrico. Secondo stime recenti, 31 paesi sono soggetti a uno
tra il 25% (percentuale definita quale soglia minima dello stress idrico) e il 70%. Altri 22 paesi si collocano al di sopra del 70%, con uno stress idrico grave (UN, 2018). Tenuto conto della variabilità mensile, in tutto il mondo 3,6 miliardi di persone (quasi metà della popolazione mondiale) vivono già oggi in aree con potenziale scarsità idrica almeno per un mese all’anno, numeri che potrebbero crescere raggiungendo una cifra compresa tra 4,8 e 5,7 miliardi entro il 2050.
Modelli di sviluppo stressati dall’incremento demografico, dai processi di urbanizzazione, dall’evoluzione dei sistemi tecnologici e dal conseguente incremento del fabbisogno energetico, hanno determinato un importante incremento della domanda idrica: nel periodo 2017-2050 è prevista una crescita della popolazione mondiale da 7,7 miliardi di persone a una cifra compresa tra 9,4 e 10,2 miliardi, con particolare incidenza in Africa e Asia (UNDESA, 2017) e attualmente più della metà (il 54%) della popolazione globale vive nelle città. Se l'attuale tendenza del fabbisogno energetico proseguirà (nonostante l’impatto della pandemia abbia fatto registrare un calo significativo, con conseguente calo delle emissioni di CO2), il consumo energetico mondiale raddoppierà nel corso dei prossimi trent'anni. In questo quadro, la domanda idrica continua a crescere costantemente ad un tasso annuo dell’1% circa. In base alle stime, la domanda globale di acqua entro il 2050 dovrebbe attestarsi intorno a 5.500-6.000 km3 all’anno.
Numerosi paesi si trovano già ora in condizioni diffuse di scarsità idrica e con tutta probabilità dovranno far fronte a un calo delle risorse idriche superficiali a partire dal 2050. Più di 2 miliardi di persone vivono in paesi sottoposti a livelli elevati di stress idrico. Secondo stime recenti, 31 paesi sono soggetti a uno
tra il 25% (percentuale definita quale soglia minima dello stress idrico) e il 70%. Altri 22 paesi si collocano al di sopra del 70%, con uno stress idrico grave (UN, 2018). Tenuto conto della variabilità mensile, in tutto il mondo 3,6 miliardi di persone (quasi metà della popolazione mondiale) vivono già oggi in aree con potenziale scarsità idrica almeno per un mese all’anno, numeri che potrebbero crescere raggiungendo una cifra compresa tra 4,8 e 5,7 miliardi entro il 2050.