RABDOMENTI - idee che fanno acqua Siccità: “Rabdomenti” in cerca di acqua e di idee
Il podcast di Hydroaid parte dalle Alpi Al via la rubrica online ideata dalla Scuola Internazionale dell'Acqua per lo Sviluppo
Creare isole di tranquillità, spazi di riflessione e di collaborazione per interrogarsi, offrire risposte e soluzioni concrete al tema urgente della crisi idrica globale. È l'obiettivo di “Rabdomenti – Idee che fanno acqua”, il podcast di Hydroaid, la Scuola Internazionale dell'Acqua per lo Sviluppo con sede a Torino, per discutere e immaginare un futuro più sostenibile e consapevole. Di seguito i link dove è possibile ascoltare il primo di una serie di episodi che verranno pubblicati su: Spotify, Amazon, Podcast.co, Apple. Condotta e ideata da Elena Actis, presidente di Hydroaid e da Franco Borgogno, giornalista e fotografo, la rubrica interpella e coinvolge accademici, divulgatori, ricercatori e professionisti per orientare il dibattito pubblico su una questione che affligge l'umanità: “La scarsità dell'acqua sta diventando endemica”, è l'allarme lanciato dall'ultima Conferenza sull'acqua delle Nazioni Unite. Il problema è ormai prioritario anche in Italia. La prima puntata di Rabdomenti, pubblicata in occasione dell'ultima Giornata mondiale dell'Acqua, è dedicata alle Alpi e alla siccità nel Nord Ovest, là dove una crisi idrica sembrava impossibile anche solo da immaginare, fino a pochi anni fa. L'aggravarsi della siccità in Europa ha subito un'accelerazione drammatica dal 2020 e il 27% territorio continentale è ormai considerato in zona rossa “alert” e il 22% in zona arancione, secondo l'European Drought Observatory (Edo). Nel febbraio 2023 sette comuni piemontesi sono ricorsi ad autobotti per l'accesso all'acqua potabile, la produzione di energia idroelettrica è stata compromessa con una diminuzione del 50% rispetto ai livelli medi. La siccità lascia temere per un'estate senza le riserve idriche necessarie per la produzione del Barolo nelle Langhe. Solo nel 2020, infine, il Lago Maggiore registrava il 90% del riempimento del bacino e nei primi mesi del 2023 si è arrivati a toccare punte del 18,7%. Il primo ospite di “Rabdomenti” è Roberto Ronco, direttore generale dell'Autorità d'ambito idrico torinese ATO3, un ente che ha ricevuto da 300 comuni il mandato alla gestione sistemi idrici. “Per la prima volta stiamo prendendo l'acqua dai pozzi di pianura per portarla in montagna, dove i ghiacciai stanno scomparendo – spiega -. Sul breve nessun cittadino ha subito impatti drammatici, ma quando cominceremo ad avere i primi nostri migranti climatici? Corriamo il rischio di avere borgate in cui ci sarà internet ma non avremo l'acqua. Dobbiamo costruire infrastrutture che trattengano acqua per rilasciarla a uso potabile, per l'agricoltura e per la produzione di energia idroelettrica. Bisogna ragionare in ottica di pianificazione e di infrastrutture, è una grande sfida che tiene insieme il cittadino e la capacità di immaginare come sarà il futuro”. Il podcast servirà anche a sfatare falsi miti e credenze consolidate nel tempo, ma che rischiano di generare pericolose illusioni collettive. Ne parla l’altro ospite, Franco Borgogno: “La tecnologia potrà darci una mano ad attenuare il problema ma non a risolverlo, se proseguiamo a usurare gli elementi naturali disponibili nell'ambiente – spiega – Anzi, proprio la fiducia cieca nella tecnologia ci ha portato alla situazione attuale. Prima di pensare a desalinizzare l'acqua del mare, per esempio, dobbiamo imparare a gestire meglio quella che abbiamo a disposizione, attraverso tecniche di riuso o di raccolta. Deve essere un discorso che coinvolge individui, comunità e sistemi economici. È un processo non immediato e non banale ma nel giro di qualche anno può produrre risultati e posti di lavoro in un'economia sostenibile”. “Rabdomenti è un podcast che parla di acqua, Alpi, ghiacciai e siccità, per chi ama la vita e l'impegno, per non rassegnarci a un futuro senza acqua pulita sicura e abbondante - conclude Actis -. Ci rivolgeremo agli esperti dal punto di vista scientifico, antropologico, politico e geopolitico. Possiamo già fare moltissimo, cogliendo l'insegnamento che possiamo leggere osservando le Alpi, scegliendo di affidarci a informazioni veritiere, senza catastrofismi o sensazionalismi e che aiutino il cittadino a riflettere sulla preziosità di questa risorsa”.
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